Le aziende nazionali hanno a disposizione un ottimo strumento per crescere e percorrere la via dell’innovazione: i finanziamenti che l’Unione Europea mette a disposizione dei suoi Stati membri. Eccone in sintesi caratteristiche e vantaggi
102 miliardi di euro
È questo l’ammontare dei fondi destinati al nostro Paese dal Piano Juncker 2016-2020. Tra questi, 42 miliardi sono costituiti da contributi europei, mentre 60 miliardi sono prestiti della BEI, la Banca europea per gli investimenti. Volti a finanziare progetti pubblici e privati, questi fondi sono sempre parziali e devono essere completati con risorse nazionali a carattere pubblico o privato.
Molti i vantaggi
- I fondi mirano al finanziamento di progetti innovativi nel settore agricolo, delle nuove tecnologie, app, energie da biomassa;
- l’ammontare dei prestiti varia da 500.000 a 100 milioni di euro;
- i prestiti hanno una durata variabile: 5, 10, 15, 20 e 25 anni. E’ dunque possibile contare anche su tempi di ammortamento lunghi: fino a 15 o 25 anni se il progetto finanziato comporta un investimento superiore a 100 milioni di euro;
- in molti casi i fondi garantiscono il 40 per cento a fondo perduto sull’importo finanziato.
Accesso facile
L’accesso a questi finanziamenti, che attualmente sono gestiti dalle Regioni attraverso la pubblicazione di bandi periodici, non presenta particolari criticità. Ciononostante, nel nostro Paese, queste risorse sono poco utilizzate e si rileva una scarsa conoscenza, anche presso gli Istituti di credito nazionali, delle procedure da seguire. Eppure questi finanziamenti rappresentano un’eccezionale opportunità per le aziende della Penisola.
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