Per le sue caratteristiche, la quotazione all’AIM può rappresentare un’opportunità interessante anche per aziende di piccola dimensione. A patto, però, che queste ultime abbiano determinate caratteristiche. Ecco quali

Per le sue caratteristiche, la quotazione all’AIM è il mercato dedicato alle piccole e medie imprese con importanti potenziali di crescita e, in considerazione delle sue caratteristiche, viene visto come un’importante scelta strategica anche per aziende di piccola dimensione.

Questa percezione risulta ancora maggiore per le piccole imprese per le quali riveste una notevole importanza non solo reperire nuove risorse finanziarie, ma anche usufruire degli ulteriori vantaggi derivanti dalla quotazione.

Quotazione sì, ma a certe condizioni

Non essendo richiesta, dal punto di vista regolamentare, una dimensione minima di fatturato e di capitalizzazione, l’opportunità di quotarsi su questo mercato può essere presa in considerazione anche dalle aziende di dimensioni più piccole, realtà a cui sarebbe precluso l’accesso sul mercato regolamentato.

Naturalmente, essendoci anche delle condizioni di mercato da rispettare oltre alle mere condizioni regolamentari, riteniamo che l’opportunità di quotarsi possa essere presa in considerazione solo da aziende che si trovano in determinate condizioni e la cui operazione di quotazione presenti determinate caratteristiche.

Via libera anche alle start up

Tra le aziende di minori dimensioni possono essere ricomprese anche aziende in fase di start up, con una dovuta precisazione almeno con riferimento all’accesso diretto al Mercato AIM. Nello specifico, la società deve, dal punto di vista regolamentare, avere almeno 12 mesi di ricavi e, dal punto di vista sostanziale, trovarsi nel così detto stadio di scale up, quindi in quella fase di crescita in cui  ha già sviluppato il suo prodotto o servizio, ha definito il suo business model (scalabile e ripetibile), opera sul mercato e presenta alcune caratteristiche di successo che le permettono di ambire a una forte crescita in termini di mercato, business, organizzazione e fatturato.

Mercati in crescita

Altra caratteristica rilevante è che le società operino in mercati che presentino importanti tassi di crescita e un business caratterizzato da forte innovatività. Ciò è legato al fatto che ad un elevato rischio devono corrispondere elevati rendimenti, spingendo pertanto gli investitori ad aderire al collocamento nonostante il rischio di veder sfumare interamente il loro investimento.

Piano di sviluppo

In considerazione della fase di vita di un’azienda di piccole dimensioni, acquista pertanto notevole rilevanza il piano di sviluppo e la sua rappresentazione al mercato. Nell’ambito di un’operazione di quotazione è sempre richiesto, tra i documenti, la predisposizione del piano industriale, che però generalmente viene preso in considerazione per le varie analisi interne da parte dei soggetti coinvolti e per definire e codificare le linee guida strategiche che poi devono essere illustrate agli analisti per la predisposizione dell’equity research. Pertanto, aziende consolidate con un equity story definita decidono di non pubblicare nel documento di ammissione il piano che, anche se sempre apprezzato dal mercato, vincola successivamente in fase di negoziazione la società soprattutto con riferimento alla normativa relativa alle informazioni price sensitive. Generalmente la visione sul futuro viene fornita dall’equity research che fornisce stime prospettiche elaborate dagli analisti e non fornite dalla società stessa.

Naturalmente, per aziende di piccole dimensioni con forti piani di crescita, dove il valore è determinato interamente dalle stime prospettiche, la pubblicazione diretta da parte della società comporta implicitamente la convinzione per gli investitori di un maggior commitment da parte del management, e allo stesso tempo una maggiore consistenza delle stime stesse che risultano fondamentali nella determinazione del valore.

Acquisire credibilità

La rilevanza del piano economico finanziario rispetto a normali aziende presenti in business consolidati, e l’importanza della pubblicazione al mercato delle stime prospettiche, comporta la necessità di dover ottenere una relazione da una primaria società di revisione con un impatto sui costi di quotazione complessivi e un onere maggiore in termini di lavoro. Tuttavia tale ulteriore passaggio riveste quasi un carattere di imprescindibilità per dare maggiore credibilità al progetto e consistenza alle stime. 

Capitalizzazione

La rilevanza del piano per le aziende di piccole dimensioni è strettamente legata ad un altro aspetto che deve caratterizzare un’operazione di quotazione, rappresentato dalla capitalizzazione post money in relazione con le politiche di investimento degli investitori istituzionali. 

Anche se dal punto di vista regolamentare non viene richiesto un limite minimo di capitalizzazione, nel momento in cui si decide di fare un collocamento per il reperimento di risorse finanziarie rivolto al mercato, quindi non un collocamento family and friends, implicitamente si deve avere una capitalizzazione stimata post money di un certo livello. Questo aspetto è legato alla necessità da parte degli investitori istituzionali di non concentrare troppo i loro investimenti e quindi di diversificare i propri fondi su differenti società senza avere una partecipazione significativa nelle singole realtà. In caso di una società con una bassa capitalizzazione, l’investimento del singolo operatore istituzionale sarebbe limitato dimensionalmente, anche a seguito di limiti imposti dai regolamenti di gestione dei fondi, con un contenuto riflesso sul rendimento dello strumento in cui verrebbe allocato, rendendo antieconomica la gestione dello stesso.

Premettendo che questa dinamica è di difficile determinazione, essendo legata a politiche di investimento che per loro natura presentano caratteri estremamente soggettivi e legati anche a profili psicologici, e deve essere calata e contestualizzata nei singoli casi, un’operazione dovrebbe caratterizzarsi per un livello di capitalizzazione post money di circa 20 milioni di euro. Naturalmente questo non preclude che società con valutazioni inferiori si possano quotare, come dimostra la presenza sul listino AIM di società con capitalizzazione inferiore, tuttavia riteniamo che un collocamento verso investitori istituzionali possa essere di difficile attuazione e pertanto la condizione del flottante minimo del 10% debba essere raggiunta con differenti strumenti. 

L'importanza del management

Altro aspetto rilevante che caratterizza un’azienda di piccole dimensioni è la maggiore rischiosità che è implicita in business in uno stadio di vita dove la validità commerciale deve ancora essere strutturata e provata. Tale rischiosità si traduce, spesso, nella probabilità che i primi anni potrebbero presentare anche forti perdite, ovvero in piani di crescita molto importanti che sovraperformano le crescite del relativo settore di riferimento. Pertanto può rivestire una notevole importanza la presenza di un management che presenti capacità imprenditoriali riconosciute, con un curriculum vitae di spessore, ovvero un azionista con una forte solidità finanziaria.

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